Memoria

Chiavari, nasce il Parco della Memoria: ecco come sarà

Ogni pianta è contrassegnata da una piccola targa su cui è riportato il nome dei deportati del Tigullio.

Nasce a Chiavari il primo Parco della Memoria della Liguria, con la messa a dimora dei primi 12 alberi su 46 totali – il progetto sarà compiutamente realizzato nei mesi a venire – uno per ogni ebreo residente o domiciliato nel Tigullio, vittima della furia nazifascista tra il 1943 e il 1945.

Questa mattina una breve cerimonia di inaugurazione, nel rispetto delle disposizioni anticontagio, alla quale hanno preso parte il vicesindaco Silvia Stanig e i membri dell’amministrazione comunale, i consiglieri regionali, Luca Garibaldi e Sandro Garibaldi, il presidente di Anpi Chiavari, Maria Grazia Daniele, con i membri della sezione cittadina, il presidente della Comunità ebraica di Genova, Ariel Dello Strologo, ed alcuni familiari degli ebrei commemorati. Presenti anche gli studenti del liceo Marconi Delpino e del Luzzati che hanno realizzato il manifesto celebrativo della Giornata della Terra: tra loro Abigail Walt della 5B che ha eseguito il bozzetto prescelto.

Coltivare la memoria di ciò che è stato per evitare che gli orrori della storia possano ripetersi. Ma anche per imparare a riconoscere l’altro e ad avere cura del rapporto con l’ambiente in cui viviamo, e per mettere in campo opportune pratiche di manutenzione urbana e di rigenerazione della città. Sono gli obiettivi del progetto “La memoria ha bisogno di radici” che Anpi Chiavari ha elaborato in vista del 21 Aprile 2021, Giornata mondiale della Terra, e condiviso con il Comune di Chiavari. Un progetto che unisce, appunto, la difesa dell’ambiente, attraverso la valorizzazione di un angolo del contesto urbano chiavarese e la perpetuazione della memoria della Shoah, tragedia unica e non assimilabile a nessun’altra, ma al tempo stesso paradigmatica di ogni discriminazione che può scaturire da pregiudizi razziali, ideologici, religiosi e culturali.

Con l’amministrazione comunale, grazie anche alla preziosa collaborazione di urbanisti del paesaggio e professionisti del settore – come gli architetti Valia Galdi e Maddalena Ferrara, che hanno fornito un grande contributo con le loro competenze professionali – è stato individuato nell’area della spiaggia del porto, accanto alle dune erbose realizzate sul lungomare, a ridosso dell’ingresso del porto turistico Luigi Gatti, il sito più idoneo per la creazione del nuovo parco urbano. Uno studio sulla bio compatibilità delle essenze con l’ambiente costiero circostante ha suggerito le specie più compatibili da mettere a dimora, in relazione alla loro capacità di resistenza alla salsedine e ai fattori climatici: la scelta è caduta su tamerici (in massima parte) e pini di Aleppo. Ogni pianta è contrassegnata da una piccola targa su cui è riportato il nome dei deportati del Tigullio, in un percorso verde fruibile e vivibile e nel quale, quindi, si potrà sostare, riposare e socializzare. Un’area opportunamente ombreggiata, e dotata di comode sedute per favorire anche il riposo di persone anziane.

 

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