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Camogli: Teatro Sociale, ipotesi per aiutarlo a vivere

Le priorità di Camogli, i lavori al cimitero e in piscina comunale, non permetteranno certo di dedicare finanze al Teatro Sociale. Esistono soluzioni? Proviamo a fantasticare.

Il Teatro Sociale come sede di un Circolo di autentica élite in campo culturale che potrebbe essere aperto, con un’iscrizione annuale, a chi si occupa di comunicazione come: artisti; registi; architetti; editori; influencer; designer. Agli iscritti potrebbero essere concesse a tariffa agevolata il ridotto e le sale attigue per mostre, presentazioni di progetti o di libri, piccoli convegni, ma anche per festeggiare la laurea del figlio o i 25 anni di matrimonio. Altre eventuali agevolazioni potrebbero arrivare grazie a convenzioni e sconti con operatori turistici del territorio.

Certo un progetto che non può essere né redatto né gestito dal primo che passa, ma da chi possegga capacità e conoscenze per convincere a iscriversi ad un Circolo che conterebbe su una sede prestigiosa e in un borgo incantevole.

Continuiamo a fantasticare. Il Teatro sarebbe comunque un centro d’élite attivo tutto l’anno e gli spettacoli ne diverrebbero una componente. E i costi?

Ipotizziamo 400 iscritti all’anno con una quota di 200 euro: fanno 80.000 euro. Cifra che consentirebbe di retribuire una persona capace di gestire il Circolo, di promuovere le attività e, forse, sostenere le spese di ordinaria amministrazione dello stabile. Poi ci sarebbero le quote derivanti dal noleggio delle sale per effettuare iniziative culturali. Ottimismo? Forse.

Il presidente della Fondazione Teatro Sociale, l’ingegnere Maurizio Castagna, è un manager di successo e certo non si affida ai sogni. L’alternativa sono gli sponsor.

Maurizio Castagna
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