Lettere: "Lavagna, la diga Perfigli e la sfera di cristallo" - LevanteNews
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Cronaca

Lettere: “Lavagna, la diga Perfigli e la sfera di cristallo”

Da Federico Cardelli riceviamo e pubblichiamo
 
Com’era ampiamente previsto il Comune non ha revocato l’assenso al progetto, ma ha semplicemente “chiesto” alla Provincia di sospenderne l’esecuzione per 180 giorni – sì, a quella stessa Provincia che ha così fretta di realizzarlo…

Non solo: il Comune di Lavagna ha i soldi per abbellire le piazze, per pagar gli avvocati contro l’allevamento dei pesci (le vasche danno lavoro fisso a 19 persone e potrebbero occuparne molte di più, ma sai com’è, son brutte da vedere per i turisti…) … Ma 97 mila euro per il famoso studio del Distav sulla foce, non li ha, e perciò… Li chiede alla Provincia!
Sì, a quella stessa Provincia che ha già detto che lo studio “lo faremo a lavori avviati”, perché intanto “sappiamo già comunque quale sarà il risultato eh… questa parte fociva non ha incidenza sulle altezze delle arginature”.
Che poi.. a lavori avviati?? Sì, dice la Provincia, “per poi eventualmente proporre delle varianti” alla diga Perfigli… Ma a quanto pare, il contratto d’appalto dice che “Non sono ammesse varianti!”.

A proposito di appalto, le offerte sono arrivate lo scorso 19 marzo, dopodiché la Provincia le valuta, conclude il contratto con la ditta scelta e apre il cantiere: per tutto ciò potrebbe esser sufficiente un mese… Oggi è il 16 aprile, fate due conti…

Che pensa di fare Mangiante se le sue richieste alla Provincia non saranno accolte (e la mia sfera di cristallo, che finora non ha mai sbagliato, prevede fragorose spernacchiate)? “Concerteremo una linea più incisiva con i nostri legali”.
Aspetta, un’altra occhiata alla sfera di cristallo: in Provincia ricevono la letterina da Lavagna, si fanno una risata, ne fanno una palla e la tirano nella rumenta – canestro! Poi firmano il contratto d’appalto.
A Lavagna quindi chiamano “i legali” per “concertar la linea più incisiva”… Ma “i legali” rispondono: “ci dispiace, con l’appalto assegnato non si può più fare niente, se no la ditta appaltatrice chiede i danni al Comune…”.