“In questi giorni assistiamo a un proliferarsi di personaggi, più o meno famosi, che si candidano ad essere vaccinati, o sono già stati vaccinati pur non essendo inseriti nelle categorie previste, o ancora, pur facendo parte di alcune categorie, non svolgono le funzioni per cui ne avrebbero diritto – dichiara il capogruppo di Linea condivisa Gianni Pastorino –. In realtà questo elemento ci interessa fino a un certo punto, il problema vero è che la somministrazione dei vaccini, nella nostra regione, non sta funzionando”.
Negli ultimi due giorni, in consiglio regionale, si è discusso animatamente del piano vaccinale della Liguria. Secondo il vice presidente della Commissione II Gianni Pastorino “emerge con evidenza l’enorme difficoltà a vaccinare le persone ultra fragili e fragili”. Ma non solo, aggiunge Pastorino, “non c’è neanche certezza per le persone che non si possono spostare da casa, oltre alla lentezza con cui vengono inoculate le dosi di vaccino anti-covid a certe categorie che svolgono funzioni essenziali”.
I dati relativi a Genova, raccolti da Linea condivisa, sono estremamente bassi, e questo nonostante l’impegno degli operatori sanitari.
“Per fare un esempio, nella giornata di ieri (martedì 24 marzo), presso il punto vaccinale della struttura territoriale di Struppa, La Doria, sono state inoculate, con la presenza di ben quattro medici a disposizione, solo 60 dosi, perché non erano prenotate altre persone – prosegue il consigliere Pastorino –. Questo conferma che il sistema di prenotazioni appare in difficoltà e come più volte ho detto, sembra un’emergenza sanitaria gestita in modo solo burocratico”.
Per il capogruppo di Linea condivisa Gianni Pastorino la discussione in consiglio regionale di lunedì e martedì, con annesse risposte del presidente Toti, “è risultata completamente insufficiente”.
“Ci preoccupiamo di più della sua non conoscenza di quanto stia avvenendo all’esterno, – incalza Pastorino – soprattutto per le persone che hanno maggiore necessità di vaccinarsi, che della sua non conoscenza del fatto che il suo più stretto collaboratore si sia già vaccinato”.
“In ultimo, il fatto che il presidente Toti affermi, cercando naturalmente di salvare capre e cavoli, che lui e la sua segreteria non si siano vaccinati, mi pare un fatto del tutto ridondante e ridicolo. Il presidente non ha fatto altro che fare quello che prevede la norma, in quanto né lui né i suoi collaboratori sono inseriti all’interno di categorie per cui risulti urgente vaccinarsi”, chiosa il consigliere regionale Gianni Pastorino.