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"intorno a michelangelo"

Palazzo Ducale, nel Cortile Minore la testa rovesciata del David di Michelangelo

Rappresenta un omaggio al grande Maestro del Rinascimento

testa di David di Andrea Salvatori

Nel Cortile Minore di Palazzo Ducale si può ammirare una grande scultura in terra rossa che raffigura la testa rovesciata del David di Michelangelo. Opera dell’artista Andrea Salvatori, rappresenta un omaggio al grande Maestro del Rinascimento e costituisce il collegamento simbolico tra le diverse sedi della mostra Intorno a Michelangelo, realizzata tra i tesori rinascimentali di Albissola e Savona e a Palazzo Ducale in occasione dell’esposizione “Michelangelo. Divino Artista”. Un progetto diffuso con le sculture di Salvatori che vuole approfondire il rapporto tra l’arte contemporanea e l’eredità culturale e artistica dei due Papi discendenti della famiglia savonese Della Rovere.

Un dialogo a distanza tra la scultura contemporanea e i capolavori di Michelangelo. Andrea Salvatori è un artista che vive e lavora a Solarolo (Ravenna). Premio Faenza 2009, noto per le sue ironiche ed eleganti sculture in ceramica, nel 2018 ha avviato un progetto a Montelupo Fiorentino, realizzando con la stessa terra rossa che nel Rinascimento veniva impiegata dai ceramisti che rifornivano la corte dei Medici, alcune gigantesche teste del David di Michelangelo, rovesciate ed esposte all’aperto come grandi vasi. Non era, tuttavia, la prima volta che l’artista romagnolo si confrontava con le immagini provenienti dal genio di Michelangelo. Andrea Salvatori, che da sempre lavora sulla fenomenologia delle immagini storiche, aveva già ha incluso nelle proprie piccole e grandi splendenti sculture in maiolica il David. Questa figura eroica biblica, che Michelangelo incastonò nel marmo di Carrara ed espose in Piazza della Signoria a Firenze nei primi anni del 1500, è stata rielaborata da Salvatori in numerose versioni che ne modificano la forma e il significato, provocando nel pubblico un sicuro spiazzamento ma anche la riflessione sul nostro sguardo sull’arte del passato e del presente, sulla nostra identità collettiva e più in generale sul processo reversibile di trasformazione di un’immagine in icona.

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