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Camogli: Claim, come pulire il mare dalla plastica

Dal Cnr riceviamo e pubblichiamo

Per una settimana Camogli diventa la capitale Europea delle nuove tecnologie in grado di pulire il mare dalla plastica. La genovese del nuovo Istituto per lo studio degli Impatti Antropici e Sostenibilità in ambiente marino del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ias-Cnr) ha organizzato a Camogli la prima Assemblea Generale del progetto Europeo Claim (Cleaning Litter by developing and Applying Innovative Methods in european seas) dedicato allo sviluppo di sistemi innovativi per ripulire il mare dai rifiuti plastici (macro-micro-nanoplastiche) che costantemente finiscono in mare.

Ricercatori ed esperti provenienti da 13 paesi Europei, Tunisia e Libano, si sono dati appuntamento dal 6 al 9 Novembre al Cenobio dei Dogi di Camogli per fare il punto dopo il primo anno di attività di questo importante progetto finanziato dalla Unione Europea per sviluppare sistemi in grado di contrastare questa nuova e preoccupante forma di inquinamento marino (Marine Plastic Litter).

Anche nel Mediterraneo, circa il 96 per cento dei rifiuti galleggianti è composto da plastica. Questo problema purtroppo non interessa solo la superficie del mare ma i rifiuti in plastica sono stati ritrovati anche a più di tremila metri di profondità. I livelli di accumulo di questo materiale nel Mediterraneo sono comparabili a quelli dei “vortici di plastica” oceanici, erroneamente noti come “isole di plastica”.

Il progetto Claim dedicherà tutte le energie nei prossimi tre anni per sviluppare tecnologie innovative in grado di filtrare in modo automatizzato le acque di scarico industriali e civili trattenendo le macro e microplastiche, trattare, mediante un sistema fotocatalitico (che sfrutta l’energia solare) accoppiato a nanomateriali, le nanoplastiche degradandole completamente senza produrre sostanze tossiche e recuperare energia elettrica direttamente dai rifiuti plastici di grande dimensione (macroplastiche) ritrovati in mare grazie ad un innovativo sistema termico (pirolizzatore) di piccole dimensioni da installare direttamente nelle banchine dei porti e porticcioli o direttamente sulle navi. Durante le giornate di lavoro i ricercatori discuteranno i risultati fino ad ora ottenuti e condivideranno le strategie e le attività dei prossimi anni di progetto. Tra gli eventi collaterali è inoltre previsto, nella mattinata dell’8 novembre, un workshop internazionale aperto al pubblico intitolato “Ocean Plastic Pollution” al quale sono state invitate personalità del mondo accademico, politico e gestionale del territorio ligure per aumentare la consapevolezza sul problema delle plastiche in mare e proporre strategie e strumenti per una soluzione sostenibile.

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