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Camogli: il 25 Aprile e “Via privata Siracusa”

Dal Comune di Camogli riceviamo e pubblichiamo

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Camogli, nell’ambito delle celebrazioni per la ricorrenza del 25 aprile, presenterà venerdì 22 aprile alle ore 11 nell’Aula Consiliare del Palazzo Municipale, il libro di Virginia Minoletti Quarello “Via privata Siracusa”.

Presenti il Sindaco dott. Francesco Olivari e l’Assessore alla cultura dott.ssa Elisabetta Caviglia, interverrà l’avv. G.B. Roberto Figari, Presidente dell’Accademia dei cultori di Storia locale.

Una casa “piccola, senza portineria, in una stradetta romantica, silenziosissima”.
E’ via privata Siracusa, a Milano, un rifugio perfetto per chi è stato costretto a scegliere la via della clandestinità. Ad abitarla un gruppo di giovani cospiratori liberali, uniti dal comune anelito per la libertà, e impegnati a rischio della vita nella lotta per il bene dell’Italia contro il nemico nazifascista, negli ultimi mesi che precedono la tanto attesa liberazione, il 25 aprile 1945.

Nella rievocazione delle loro vicende, fra storie di false identità, sedi “bruciate”, violente perquisizioni, missive segrete, tragici arresti e fughe rocambolesche, scorrono in queste pagine redatte da una dei protagonisti i cento nomi di battaglia di chi ha animato le file della resistenza fra la Liguria e la Lombardia, trovando in quella casa, anche solo per una notte, rifugio ed ospitalità.

Pubblicato per la prima volta nel 1946 e poi ingiustamente dimenticato, Via privata Siracusa di Virginia Minoletti Quarello è un lucido, incalzante resoconto di fatti e notizie che rievoca una bella pagina della storia d’Italia, testimoniando una vicenda – non solo personale – esaltante e sofferta.

copVirginia Quarello (Torino 1907 – Genova 1985), laureata in filosofia all’Università Statale di Milano nel 1934, moglie del professor Bruno Minoletti (Milano 1903- Genova 1968) – allievo prediletto ed assistente di Emanuele Sella, antifascista della prima ora, nel dopoguerra segretario generale della Camera di commercio di Genova e direttore generale dei trasporti alla Comunità Europea a Bruxelles con il quale condivise l’esperienza intellettuale e politica.
Ella partecipò attivamente, anche a rischio della propria vita, alla lotta per la liberazione conseguendo, con un paio di decorazioni al merito di guerra, un formale riconoscimento militare delle sue benemerenze.
Alla fine del conflitto Virginia Minoletti Quarello fu eletta come rappresentante del Partito Liberale alla Consulta Nazionale, il primo parlamento democratico italiano che precedette l’Assemblea Costituente e di cui fecero parte soltanto tredici donne.
Ai lavori della Consulta in Roma ella partecipò assiduamente, facendo parte inizialmente della Commissione “Lavoro e Previdenza Sociale” e successivamente della Commissione “Istruzione e Belle Arti”.
Nonostante la sua formazione e la sua militanza costituissero lusinghiere premesse per una carriera politica, Virginia – al pari del marito – non volle fare delle sue idealità una professione.
Riprese lo studio e le applicazioni delle sue conoscenze: diresse dal 1952 al 1965 il Centro di orientamento scolastico e professionale di Genova, insegnando all’Istituto Universitario di Magistero e ricoprendo per molti anni l’incarico di giudice effettivo presso il Tribunale dei minori.

 

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