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2009, ecco le pagelle dei sindaci

CHIAVARI: Vittorio Agostino. In discesa nei consensi.Tanti progetti, ma quasi tutti fermi al palo, sia pur a causa dei ricorsi avviati dagli ambientalisti. Un paio di progetti firmati dal figlio Alessandro, ora candidato al consiglio regionale (Lega), ha acuito il dissenso.

RAPALLO: Mentore Campodonico. Giudizi controversi. L’ex sindaco Ezio Capurro non gli lascia tregua; molta competività nella maggioranza. Gli unici progetti avviati sono quelli del sotto utilizzato ascensore di Montallegro e del Chiosco della musica. Arriverà il ponte mobile sul Boate ma non risolverà il problema traffico. E il restauro del Lazzaretto, il lungomare, etc, etc?

SESTRI LEVANTE: Andrea Lavarello. Bocciato in pubbliche relazioni. Passerà alla storia per avere “rapallizzato” la città trasformandola in un’enorme periferia che gravita su un centro storico diventato troppo angusto.  Ogni giorno i quotidiani registrano proteste: dal traffico alle case per meno abbienti; dai cani ai giardini per bimbi.

SANTA MARGHERITA LIGURE: Roberto De Marchi. Il sindaco più innovativo. In una Riviera statica, mette in discussione tutto ciò che è dato per scontato. Non guarda alle clientele, ma al rilancio della città.  Assomiglia al “primo” Vittorio Agostino, con la differenza che attorno a sé ha radunato una buona squadra e prima di prendere una decisione consulta le parti interessate.

CAMOGLI: Italo Mannucci. Imprestato alla politica. Chi lo conosce assicura che a fine mandato rinuncerà alla candidatura-bis per dedicarsi a tempo pieno ai suoi pazienti e alla famiglia. Da persona corretta non lo ammetterà mai, ma  sembra deluso da una giunta nella quale dovrebbero essere sostituiti almeno tre assessori.

LAVAGNA: Giuliano Vaccarezza. L’incomunicabilità. Tanti annunci e tanti progetti. Ma Lavagna per il momemto resta una città senza identità. Gli operatori attendono un segnale per allargare la stagione turistica. Fanno discutere sia  l’incognita sul futro dei terreni sulla sponda dell’Entella, sia la prevista “area di  colmata”  alla foce dell’Entella, che dovrebbe ospitare cantieri che altri invece spostano dal fronte mare.

RECCO. Dario Capurro. Grandi problemi. Ne ha ereditato molti di natura politica dovuti alla litigiosità nella vecchia Forza Italia. Si è aggiunta l’inchiesta che ha portato alle dimissioni da assessore di Stefano Bersanetti. Alcuni grandi progetti da gestire (barcasilo, ex area iml, Coop, spostamento mercato). Soprattutto il traffico provocato da strade provinciali e autostrada.

ZOAGLI. Rita Nichel. Ovvero la pazienza. Gestire l’eredità del suo predecessore Franco Rocca non deve essere facile. Troppo cemento in collina e lungo l’Aurelia. Ma Zoagli cresce ogni anno turisticamente; tutti restano affascinati dalla sua piazza e dalle due suggestive passeggiate. E le sere d’estate, se non avete prenotato, è  impossibile trovare un posto nei ristorantini.

SORI: Luigino Castagnola. Ha raggiunto due obiettivi: apertura della piscina e del teatrino. Gli resta da concretizzare il progetto della darsena davanti al cimitero,  per consolidare poi la parete rocciosa che sostiene il camposanto, costruire un albergo e il previsto ponte sul torrente.