Golfo paradiso, se il mare è una giungla - LevanteNews
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Golfo paradiso, se il mare è una giungla

L’incidente mortale occorso al sub nel mare di Mulinetti, richiama l’attenzione in una zona dove sembrano non esistere regole. Il mare è una giungla dove le norme esistono solo nelle ordinanze emesse dalla Capitaneria, ma nessuno controlla. A cominciare da un rimessaggio barche al quale è stato permesso, non si sa con quali permessi e benefici per le casse demaniali, di interrompere la spiaggia con uno scivolo in cemento; questo barcasilo, criticato più volte  in passato da giornali che si facevano inutili portavoce delle proteste dei bagnanti, non ha neppure un corridoio di accesso per le imbarcazioni delimitato da boe, come giustamente faceva notare nei giorni scorsi “Il Secolo XIX”.

Nella stessa zona di Mulinetti, sotto via Garibaldi, viene frequentamente e arrogantemente  disatteso il divieto di portare cani sul litorale; per accedere ad una spiaggetta, è stata sistemata una scaletta arrugginita e instabile che, se fosse installata in un cantiere edile, ne decreterebbe la chiusura. Anche la scogliera, come avevamo denunciato in questo sito, è stata modificata con cemento e lastre di pietra di Bedonia.

Dalle vicende che riguardamo i lettini sistemati fin sulla battigia di Camogli fino all’anarchia di Mulinetti, appare incomprensibile come le forze preposte, quindi anche i vigili urbani, non intervengano. E appre oggi un errore quello di avere eliminato, proprio da Mulinetti, un presidio della guardia costiera.

Per quanto riguarda la sicurezza dei bagnanti a Mulinetti, sarebbe indispensabile sistemare boe che indichino chiaramente la zona riservata ai bagnanti da quella autorizzata al transito delle imbarcazioni. Gli stessi titolari di  stabilimenti e spiagge attrezzate potrebbero farsene carico.