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Il personaggio: Mario Alberto Zamorani

 

di massimo lagomarsino

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Sono lontani i tempi in cui Mario Alberto Zamorani era il potente braccio destro di Ettore Bernabei all’Italstat. Anni d’oro dove Dc e Psi la facevano ancora da padroni. I primi problemi, manco a dirlo, arrivano per mano di Antonio Di Pietro l’8 giugno del 1992 con tanto di mandato d’arresto. Il “nostro” aveva cercato di sfangarla presentandosi spontaneamente al giudice delle indagini preliminari Italo Ghitti, ma questo non è bastato, le porte di San Vittore, inesorabilmente, si sono aperte. I guai purtroppo non arrivano mai soli. L’anno dopo Zamorani deve vedersela anche con la Procura di Torino che aveva pensato bene di spiccare un mandato di cattura per una presunta tangente. L’uomo però ha la tempra forte riuscendo ad uscire indenne da inchieste e processi. Mai condannato può riprendere la scalata verso il successo. Anzi trova pure il tempo per scrivere un libro dal titolo quanto mai indicativo: “Politica ed appalti dopo il sisma di Tangentopoli”. Da buon cattolico, ha iniziato tra l’altro la sua attività come giornalista al settimanale “Il Giornalino” delle Edizioni Paoline, non dispera, sino a tornare in sella attraverso l’Abm che controlla la Munus di Roma. Società rivolta alla gestione dei beni culturali e dei servizi museali che nei mesi scorsi si era aggiudicata la gara per la gestione del castello Brown di Portofino. Eppure, in passato, i Beni culturali qualche guaio hanno finito per procurarglielo. Al riguardo basta andare a leggere l’ordine del giorno delle sedute 537 e 338 in discussione al Senato della Repubblica nel febbraio ’99 dove si chiede l’autorizzazione a procedere in giudizio ai sensi dell’art 96 della Costituzione nei confronti dell’ex ministro Vincenzo Bono Parrino ed una serie di imputati eccellenti tra i quali spicca Zamorani. Come se non bastasse i precedenti gestori del castello Brown, la Società Gestione Eventi, si erano rivolti al Tar, ottenendo l’annullamento della gara. La Munus ha fatto ricorso al Consiglio di Stato e la sentenza è attesa per martedì 14 luglio. Zamorani è fiducioso, con quello che ha visto negli ultimi quindici anni queste, per dirla alla Totò, sono solo quisquilie. Insomma il 14 luglio il popolo francese ha preso la Bastiglia, Zamorani spera di mantenere il castello Brown.