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Arriva l’eolico

 

GENOVA, 11 MAGGIO 2009

 

Buone notizie sull’avvio dell’eolico dal forum di Palazzo Ducale

REGIONI: ENERGIA, PIACE A IMPRESE E TERRITORI IL VENTO MADE IN LIGURIA

 

GENOVA. Piace sempre di più alle imprese e ai comuni il vento made in Liguria.

A soli tre mesi dall’approvazione del nuovo Piano energetico regionale ligure (Pearl), sta crescendo la potenza eolica sul territorio e una sostanziale condivisione di questa scelta rinnovabile, con l’obiettivo di realizzare una importante quota di produzione elettrica che vraà efetti positivi sul fabbisogno ligure.

E’ quanto è emerso da un affollato forum sull’eolico promosso dalla Regione Liguria a Palazzo Ducale.

Dai dati resi noti dal presidente Claudio Burlando, che ha tenuto l’incontro con l’assessore all’Ambiente Franco Zunino e il consigliere regionale Carlo Masconi, presidente della Commissione Territorio e Ambiente, la Liguria ha raggiunto- o si appresta a toccare- quota 32 Mw di potenza, grazie a 33 impianti sparsi 12 comuni del territorio, in gran parte del Savonese (Bormida, Calice Ligure, Stella, Cairo Montenotte, Erli, Pontinvrea, Rialto, Mallare eOrco Feglino), uno nel Ponente Genovese( Mele) e Varese Ligure, in Val di Vara, nello Spezzino.

Potenza che, sulla base della zonizzazione delle aree idonee fatta dalla Regione Liguria (pari al 60% del territorio) potrebbe arrivare, al termine della sperimentazione, a 120 Mw, anche se da parte dei raggruppamenti di imprese interessate il potenziale massimo potrebbe sfiorare una potenza di 300 Mw.

Possibilità legate agli screening da effettuare prima delle autorizzazioni e a una puntiale fotografia sulla situazione del vento nel territorio ligure.

Molto importante la cartografia delle aree idonee e soprattutto di quelle off-limits alla collocazione degli impianti eolici. Uno strumento dinamico, aggiornabile mediante l’acquisizione dei dati di osservazione convalidati da monitoraggi costanti.

Fra le zone “rosse”, dove non si può fare l’eolico, quelle di rilevante importanza paesaggistica, le zone “sic” (Siti di importanza comunitaria) e zone interessate all’avifauna e alla biodiversità.