Da Patrizia Biaghetti, “ilpigiamadelgatto”, riceviamo e pubblichiamo
Cari amici degli Agitatori, nella notte del 10 agosto a Confauné prato della strada nuova a Sussisa, tra gli sciami di stelle cadenti, circondati da un incantevole scenario naturale, provvisti di mascherina e di distanze di sicurezza, diventeremo parola e vi condurremo attraverso i libri
fahrenheit 451.
Il libro è un oggetto fragile, attaccabile dal fuoco, dalle muffe eppure è più potente di un ordigno e spaventa e terrorizza le dittature.
Il primo passo di ogni regime è rendere inaccessibile il libro al popolo su cui vuole governare.
Il potere teme il libro, perché è l’insieme di parole che apre le menti.
Gli scrittori ci fanno capire che un altro mondo è possibile e che nostro compito è crearlo, un mondo non distopico, un mondo dove esista rispetto e dialogo, senza imposizione alcuna.
Il libro libera l’empatia che è un pesante carico da portare perché ci fa star male dei dolori altrui e gioire delle loro gioie, e quindi ci cambia la vita.
I libri sono le nostre radici e la nostra memoria, togli la memoria a un uomo e ne avrai fatto uno schiavo incapace di liberarsi.
Nel nostro evento, gli uomini libro, avranno il compito di salvaguardare la memoria, tramandando il passato per la costruzione del futuro.
Quindi la nostra finalità è diventar parola, come diceva Umberto Eco nel finale di “Il nome della rosa” citando un brano di “De contemptu mundi” del monaco Bernardo Morliacense dell’Abbazia di Cluny
Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus (“la rosa primigenia esiste solo nel nome, possediamo soltanto nudi nomi”) attraverso la parola che è ciò che resta, noi vogliamo offrire al pubblico lo stimolo alla lettura.
